Gordon il bullo, David l’approfittatore

Morten Morland/The Times

“Prooonto, Associazione anti-bullismo?? Sì, ecco…chiedo aiuto. Chiamo da Downing Street!!!”…

Negli ultimi anni sarebbero arrivate almeno tre o quattro telefonate come questa, alla segreteria del National Anti-bullying Helpline charity. Lo ha rilvelato la stessa direttrice del telefono amico, Chris Patt.

Il grande accusato, ci credereste?, è Gordon Brown. Non scherzo. Da una persona con quel faccione mortadelloso, lo so, non vi aspettereste mai comportamenti fuori dalla grazia divina.
Eppure, pare proprio che il primo ministro non tratterebbe così bene i membri del suo staff: due giorni fa l’Observer ha pubblicato un’anticipazione del libro “The End of the Party” di Andrew Rawnsley, in cui si racconta che il capo di gabinetto, Sir Gus O’Donnell, ha dovuto più volte riprendere Brown per le urla, il linguaggio greve e anche gli spintoni che il premier riserva a chi lavora con lui al numero 10 di Downing Street.
Veri e propri attacchi di collera, così forti da far temere a chi gli sta intorno che possa diventare violento. “Afferra i dipendenti per il bavero, li spinge bruscamente, grida contro di loro”.
Un bel clima rilassato, insomma.

“Non ho mai picchiato nessuno in tutta la mia vita”, ha detto il buon Gordon a Channel 4. “Mi arrabbio, mi arrabbio con me stesso, butto i giornali per terra e cose simili, ma nulla più”.

David Cameron, intanto, ha preso la palla al balzo, e ha chiesto l’apertura di un’inchiesta nei confronti del rivale: “è un’accusa molto seria, bisogna arrivare sino in fondo per accertare quello che è successo”. Con lui è d’accordo anche il leader dei Liberaldemocratici Nick Clegg.

Ora. David. Non vorremmo pensar male. Ma è strano che tutte queste rivelazioni sul caratteraccio di Brown siano uscite proprio ora, a poche settimane dalle elezioni.
Lord Mandelson, ministro per le attività produttive, dice che questa vicenda è solo “un’operazione politica” in vista del voto. Appunto. “Nessuno fa il bullo, nessuno tollera il bullismo, in nessun settore di questo governo. Punto. Zero. E questo è tutto, ok?”.

Chiarissimo.

Che abbia influito l’ultimo sondaggio YouGov (pubblicato dal Sunday Times), che assottiglierebbe il distacco tra Tories e Labours, distanziati ora da appena 6 punti percentuali (conservatori 39% – laburisti 33%)?
No, perché alle volte, a pensar male…..

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